Torna a splendere, nel fulgore e nella vividezza dei suoi intensi colori, il grande affresco del giardino della Casa dei Ceii al termine del restauro sugli apparati decorativi, che il tempo aveva sbiadito. Riprende così vita la grande pittura che orna la parete di fondo del giardino della dimora, con la scena di caccia con animali selvatici, assieme ai paesaggi egittizzanti popolati di Pigmei e animali del Delta del Nilo raffigurati sulle pareti laterali.

Questi soggetti erano ricorrenti nella decorazione dei muri perimetrali dei giardini pompeiani, per ampliare illusionisticamente le dimensioni di tali spazi ed evocare un’atmosfera idilliaca e suggestiva. In questo caso, con ogni probabilità, il tema delle pitture testimoniava anche un interesse specifico che il proprietario della domus aveva per il culto di Iside, diffuso a Pompei negli ultimi anni di vita della città.

Prima del restauro
Dopo il restauro

Negli anni, a causa della mancanza di una adeguata manutenzione e all’utilizzo di pratiche di restauro non idonee, si è assistito a un progressivo deterioramento degli affreschi, soprattutto nelle parti basse maggiormente soggette all’umidità. Grazie a un intervento molto complesso, che ha comportato la pulitura della pellicola pittorica anche mediante l’utilizzo del laser, sono state ripulite porzioni importanti del dipinto, specialmente nella parte relativa alla decorazione botanica. Si è provveduto al recupero delle zone abrase e l’ambiente è stato chiuso per evitare infiltrazioni di acqua piovana, che in passato hanno posto a rischio degrado gli ambienti sottostanti, caratterizzati da intonaci decorati e pavimenti di grande pregio.



LA DOMUS
La Casa dei Ceii, scavata tra il 1913 e il 1914, rappresenta uno dei rari esempi di dimora antica di età tardo-sannitica (II sec. a.C.). La proprietà della domus è stata attribuita almagistrato Lucius Ceius Secundus, sulla base di una iscrizione elettorale dipinta sul prospetto esterno della casa. La facciata è rivestita a riquadri in stucco bianco e l’alto portale è coronato da capitelli cubici. Al centro dell’atrio tetrastilo peculiare è la vasca dell’impluvio, realizzata con frammenti di anfore posti di taglio.

Nella casa è stato riproposto parte dell’allestimento originario, con la ricollocazione del tavolo in marmo e della vera di pozzo nell’atrio, dove sono anche visibili il calco di un armadio e il calco della porta di accesso della casa, mentre nella cucina è posizionata una piccola macina domestica.

Video dell’affresco: https://youtu.be/9jA1v4ti6W4


LEGALITÀ E TUTELA DEL TERRITORIO
A Pompei e a Stabia, due importanti azioni di legalità sono state portate a termine in questi mesi dall’Ufficio Tutela del Parco archeologico. Interventi che concludono complesse e annose vicende, e che, oltre a eliminare abusi sul territorio, consentiranno di valorizzare i siti e tutelare le aree circostanti.

Casolare su Villa dei Misteri

LA VILLA DEI MISTERI
Lo scorso 19 febbraio 2021, dopo un iter iniziato nel 2006, è stata acquisita al patrimonio dello Stato l’area sovrastante l’antico ingresso di Villa dei Misteri, che ospita un vecchio casolare, ampliato abusivamente nel corso degli anni. L’operazione è stata assistita e supportata dall’Arma dei Carabinieri. Il Parco potrà così riqualificare l’area circostante l’antica Villa, che è patrimonio UNESCO, rimuovendo gli abusi perpetrati sin dal 1989 e contrastati invano, e avrà la possibilità di estendere lo scavo archeologico, esplorando e mettendo in luce le sue relazioni con la città di Pompei e il territorio circostante.

STABIA – VILLA SAN MARCO
È stata effettuata la presa di possesso del fabbricato rurale e del terreno di pertinenza situati in località poggio di Varano a Castellammare di Stabia. Si tratta di un vecchio casolare, che ricade in prossimità del sito archeologico di Villa San Marco, al di sopra delle strutture archeologiche di pertinenza del ninfeo della villa romana nel sito dell’antica Stabiae, in un’area dichiarata di particolare interesse archeologico sin dal 1951.

A seguito di una compravendita di privati, avvenuta nel 1992, il Parco Archeologico aveva esercitato la prelazione, ma la presa di possesso dei beni era stata ostacolata dall’occupazione abusiva da parte degli acquirenti. La situazione è stata risolta il 4 gennaio 2021 con il supporto delle forze di Polizia.

L’obiettivo futuro è conciliare il riuso del fabbricato con l’estensione degli scavi di Villa San Marco.

Sono in corso altre attività finalizzate al contrasto all’abusivismo, tra le quali   l’abbattimento di un chiosco abusivo, la riqualificazione di piazza Esedra e la sistemazione delle aree su cui si esercita il commercio ambulante.

M.C.S.
Fonte: Ufficio Stampa, 24 febbraio 2021
Contributi fotografici: ®luigispina

www.pompeiisites.org
Video dell’affresco: https://youtu.be/9jA1v4ti6W4